Filippo Berta
Filippo Berta (1977). È rappresentato dalla Prometeo Gallery (Milano, Lucca). Docente presso FMAV - Fondazione Modena Arti Visive. Nel 2019 è vincitore dell’Italian Council V Edizione con il progetto One by One, supportato da Nomas Foundation di Roma, Sapienza Università di Roma e dalla GAMeC di Bergamo. Nel 2015 ha vinto il Premio Fondazione MIA (Bergamo); nel 2014 il Premio Maretti (La Habana, Cuba) ed è stato finalista al Talent Prize (Roma). Nel 2008 è stato tra i vincitori del Premio Internazionale della Performance, 4a edizione (Galleria Civica di Trento). Dal 2012 al 2023 ha esposto presso: Fondazione Pistoletto (Biella), Museo MADRE (Napoli), MSU Museo (Zagabria, HR), Prometeo Gallery (Milano), GAMeC (Bergamo), Jönköpings Läns Museum (SE), Nomas Foundation (Roma), Matadero (Madrid, SP), Museion (Bolzano), State Museum of Contemporary Art di Salonicco (GR), MART (Trento), Triennale di Milano, Fondazione MACC (Calasetta), Museo di Pori (FIN), Victoria Art Center (Bucarest, RO), Fondazione Fabbri (Pieve di Soligo), MEF Museo (Torino), Grimmmuseum (Berlino, DE), MOG Museo (Goa, India), Galleria Civica di Danzica (PL), Städtische Galerie di Brema (DE), Museo Nazionale Brukenthal (Sibiu, RO), Gallery 400 di Chicago (USA), MAO Museo (Lubiana, SL), CZKD Center for Cultural Decontamination (Belgrado, SR). Biennali: Bienalsur (Buenos Aires, 2023), Biennale di Salonicco (GR, 4a e 6a edizione), Biennale di Curitiba (BR, 34a edizione), Biennale di Praga (CZ, 5a edizione) e alla Biennale di Mosca - Young Art (RU, 3a edizione). Selezione delle residenze per artisti: Fondazione Ratti di Como (2012) e Fondazione Spinola Banna di Poirino (2009). Ha preso parte a festival quali: Festival Internazionale “Occidente Oriente” di danza contemporanea al MART di Rovereto (2018, 38a edizione), Festival Internazionale di Sarajevo (2014, 30a edizione), International Konst Film (2013, Svezia), Corpus 3 (2012, Napoli), Romaeuropa Festival (2012, Roma), Tulca-After the fall (2011, Galway, IR), European Performance Art Festival (2011, Varsavia, PL).
STATEMENT
Le tensioni insite nell’individuo, generate da frizioni con la società d’appartenenza, costituiscono l’urgenza artistica di Filippo Berta, il quale nei suoi lavori mostra come la fragilità dell’essere umano si esprime in diverse forme di confini, dualismi e subordinazioni. Questo è il motivo per cui dal 2008 ha iniziato a realizzare performance collettive, basate su un unico gesto corale, semplice e uniformante in disarmonia con le peculiarità di ogni singola persona, la quale si auto-rappresenta semplicemente con l’unicità della sua presenza fisica. In sintesi, si può sostenere che i suoi lavori sono una parodia della natura umana, anche quando l’essere umano è rappresentato nella forma allegorica dell’animale. Le sue performance sono la concretizzazione di un disegno, in cui Berta cerca una sintesi estrema nell’immagine disegnata, che poi si concretizza in uno scatto fotografico. In altri casi, il video si rende necessario, in quanto l’azione performativa è strettamente legata a luoghi inaccessibili al pubblico. Il montaggio del video è studiato in modo che qualsiasi forma di fiction e narrazione sia ridotta ai minimi termini.