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Where I end and you begin
Iva Lulashi
Testo di Edi Muka
22.03 - 05.05.2023
Via G. Ventura 6 - Via Massimiano
20134 Milano
A partire da martedì 21 marzo 2023, gli spazi di Prometeo Gallery Ida Pisani accolgono gli ultimi lavori dell’artista Iva Lulashi (Tirana, 1988) esposti per la prima volta nel progetto Where I end and you begin. Inserendosi in un percorso già avviato - iniziato nel 2018 e continuato nel 2021 con le personali Eroticommunism e Passione Cola Passione Scorre - in Where I end and you begin Lulashi continua la sua ricerca sulla materialità del segno pittorico - sempre ambiguamente sospeso, quasi come un ossimoro, tra la condensazione di un’esplicita e contingente carnalità e la sua dilatazione in uno spazio-tempo indefinito, sfasato rispetto a ogni linearità narrativa.
In questa doppia risonanza tra l’istante e la sua espansione, Lulashi esplora tematiche dai confini incerti: erotismo e sessualità, identità e memoria, storia e nostalgia, mantenendo sempre costante l’attenzione al corpo - impasto di tensioni e di desideri - pensato come il tessuto in cui si legano i fili sfaldati di questo intreccio emotivo.
Where I end and you begin mette in mostra questi sfaldamenti, pittorici e simbolici, che qui si rendono visibili preservando la loro radicale incertezza. Opere in cui, come scrive Edi Muka nel testo critico di accompagnamento: “Il confine tra innocenza e dissolutezza, desiderio e piacere, curiosità e abuso, e persino le gerarchie consolidate dello sguardo sono dissolte e dissipate”. Le figure e le scene dipinte da Lulashi si presentano allo stesso tempo vicine e lontane: immediate nella loro presenza ed elusive nelle inquadrature che offrono allo sguardo. Perché di inquadrature si tratta, come ad esempio quelle tratte da archivi di pellicole erotiche e pornografiche risalenti al passato prossimo dell’Albania comunista: un tempo e un immaginario che l’artista, nonostante non li abbia mai vissuti in prima persona, continua a scandagliare e tradurre nell’attualità del gesto pittorico. Quest’ultimo, come suggerisce il titolo della mostra, affonda le radici in uno spazio linguistico già di per sé incompleto, quindi aperto a interpretazioni diverse e simultanee, ognuna pronta a nascere nel tentativo di inquadrare a sua volta i corpi, i movimenti, le oscenità e le intimità che di volta in volta appaiono sulla tela.
In Where I end and you begin Lulashi dipinge allora nello spazio di un interstizio, quando i corpi (non solo il corpo umano organicamente inteso, ma anche il corpo della natura, della storia e del tempo stesso) si incontrano maliziosamente senza lasciar intuire cosa succederà l’istante successivo. A rivelarsi è ‘solo’ un contatto - carnale e quindi manchevole - talmente silenzioso, opaco e intenso da risolversi nella seducente perdita di ogni perimetro.
La pittura di Lulashi invita ad attraversare quest’atmosfera di erotica tensione: vedere e non vedere, ricordare e immaginare e, in ultimo, rincorrere qualcosa che si nasconde, senza arrivare mai.
Davanti a queste immagini, scrostate da qualsiasi intento descrittivo o rappresentativo, risulta infatti inutile ricercare delle specifiche coordinate spazio-temporali, perché Where I end and you begin sembra evocare quello stato di veglia che separa il sonno dalla realtà, dove tutto è ancora indistinto. Ecco allora che la mostra si presenta come una voluta anti-narrazione dove l’atto di vedere può facilmente confondersi con un voyeurismo inconsapevole, oscillante tra curiosità, imbarazzo e seduzione. Come se le tele di Lulashi si guardassero di nascosto, in modo erotico e quasi-liberatorio, ancora immaginando tutto quello che, nell’istante appena dopo, potrebbero ancora rivelare.