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BLANK TITLE
Dženan Hadžihasanović
con testo di Ilari Valbonesi
Opening: 19 settembre 2017 ore 19.00
20.09 – 4.11.2017
Prometeogallery di Ida Pisani
Via G. Ventura, 6 – Milano
Prometeogallery di Ida Pisani è lieta di presentare BLANK TITLE, la prima mostra personale in Italia di Dzenan Hadžihasanović. Testo di Ilari Valbonesi
Forme di protesta per le strade e nelle piazze di tutto il mondo danno evidenza visiva all’idea di un popolo deliberante e attivo: dall’insorgenza degli “indignati” alle “primavere arabe”; dalla “rivoluzione degli ombrelli” a Hong Kong alle migliaia di persone che hanno manifestato in Europa, nei Balcani occidentali e in Turchia, fino alla recente marcia di Barcellona per l’indipendenza catalana. Tuttavia non sembra esistere movimento sociale o forma di rivendicazione di democrazia “diretta” che non sia inscritta nel quadro di un Capitale della visività e dei relativi dispositivi di controllo, e che non debba quindi costantemente confrontarsi e spesso scontrarsi con un interno stato di censura, violenza ed esercizio del potere in forme più o meno tradizionali.
I quadri di Dzenan Hadžihasanović (Sarajevo, 1987) costituiscono il più lucido e consapevole tentativo di portare alla luce della pittura queste forme universali di protesta collettiva. Tutti i fattori di una tradizione di rottura che percorre oltre un secolo di pratica pittorica (lo stesso secolo dell’articolazione e della disarticolazione della pratica rivoluzionaria) – la scomposizione dei colori, la prospettiva compendiaria del gesto, i tagli fotografici e la forma “disobbediente” – si raccolgono in una sorta di neo-impressionismo politico, come continuo esercizio speculativo, ottica sperimentale della mente, che si rinnova e si dimostra di tela in tela.
Discorsi, slogan, scritte su cartelli sono sbiancati, e così trasformati in nuclei di resistenza formale astratta. La moltitudine che si muove nei quadri di Dzenan Hadžihasanović, differente dalla classe o dal popolo, diffida infatti della rappresentazione, anche di quella di marca post- o neo-moderna. Nel suo universale concreto pullulano tuttavia tracce di singolarità, individui che marciano verso la pienezza abissale della vita, e che a tratti, in una macchia di colore, in un gioco di sovrapposizioni, in una breve colatura, richiamano lo sguardo su di loro e si rivelano di carne ed ossa.
In questo modo le tele di Blank Title diventano la testimonianza di una pratica di pittura militante che riafferma il valore rivoluzionario della creazione artistica individuale e manifesta una differenza reale dell’arte, nel suo essere fatta di storia e di contraddizioni.