I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.
14/03/2023
RECONDITO
Filippo Berta - Chiara Calore
Bi-personale a cura di Carlo Sala
Auditorium Parco della Musica, Roma
Mostra inserita nell'evento ConsulenTia 2023
Dal 14 al 16 marzo 2023
La mostra bi-personale Recondito vuole indagare gli aspetti nascosti e primigeni che connaturano la persona attraverso le opere degli autori Filippo Berta (Treviglio, 1977) e Chiara Calore (Abano Terme, 1994). Le fotografie e i video che documentano le performance di Berta esprimono la condizione contraddittoria dell’uomo contemporaneo, sospeso tra i ‘lacci’ sociali che portano all’omologazione e la volontà di rivendicare la propria individualità e il suo libero arbitrio. Chiara Calore realizza invece delle tele di grande impatto gestuale e coloristico dove la figura umana si ibrida con forme animali, così sovvertendo l’usuale percezione delle cose per generare degli universi visivi in perenne mutazione che mettono in discussione ogni certezza del reale.
L’immagine fotografica Just one (2017) di Berta documenta la performance che ha visto una pecora collocata su piedistallo – a ricordare le pose imponenti della statuaria classica equestre dal mondo romano e della cultura rinascimentale – a cui viene tosato il soffice pelo. L’azione è per l’artista una chiara allegoria di una collettività incarnata nel candido manto dell’animale che, pur avendo dei tratti di estrema purezza, è inesorabilmente uniformante. La performance Sulla retta via (2014) mostra un’azione collettiva dove le persone cercano di camminare seguendo le onde del mare rappresentando così l’impossibilità dell’uomo di trovare un equilibrio tra due aspetti dicotomici: da un lato l’istinto e dall’altro la regolamentazione definiva dalla società e le sue norme valoriali. Una simile tensione tra poli opposti è presente anche in Allumettes (2013) dove si vede un quadrato, composto dai corpi di una serie di persone impegnati nell’atto di accendere un fiammifero, che via via si dissolve, mostrando la fragilità di questa perfezione geometrica a tratti ostentata.
Il recente video One by One (2021) ha visto l’autore lavorare nei confini tra vari stati dominati da conflitti, tensioni geopolitiche e umanitarie come quelli tra come Messico e Stati Uniti o Corea del Nord e del Sud. Sono stati coinvolti gli abitanti del luogo per compiere un’azione tanto minimale quanto poetica: il contare nella propria lingua le spine dei fili collocati sui muri, generando così quella che l’artista ha definito come una preghiera laica davanti a queste barriere che dividono i corpi, ma che si estendono anche dentro le nostre coscienze. Infine, il video Homo homini lupus (2011) dove Filippo Berta dà corpo agli aspetti bestiali che sono connaturati all’umano attraverso una azione fortemente simbolica che vede due lupi scontrarsi per ottenere una bandiera. Questo ‘quadro visivo’ crea, come rilevato da Eugenio Viola, una «mise en scène che rivendica le ragioni dello stato di natura sullo stato di diritto» ribaltando così la nostra forma mentis di uomini aderenti a un contratto sociale.