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05/05/2022
Partendo da un ideale cervello che trova in Kurt Schwitters il padre di strategie e principi Merz (in mostra è presente una sua Merzgedicht), l’esposizione vuole riflettere, mediante i lavori di Mrdjan Bajic, Elena Bellantoni, Tomaso Binga, Manuel Canelles, Filippo Centenari, Fabrizio Cotognini, Valentina De’ Mathà, Katharien De Villiers, Isora Degola, Sabine Delafon, Ulrich Egger, Matteo Fato, Giorgia Mascitti, Claudia Giannuli, H.H. Lim, Patrizia Molinari, Deborah Napolitano, Laura Paoletti, Francesca Pasquali, Marina Paris, Lamberto Pignotti, Enrico Pulsoni, Marco Raparelli, Fabrizio Sannicandro, Giuseppe Stampone, Giovanni Termini, Eugenio Tibaldi, Adrian Tranquilli, Fosco Valentini e Narda Zapata, su quel valore di scambio che sfugge al territorio del capitalismo e che nel farsi oggetto di pensiero «diventa più merce della merce», corpo assoluto, assolto dalla alienazione oggettiva e reso (desiderio desiderato) più oggetto dell’oggetto.