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THE DOCUMENTARY
Rossella Biscotti, Gianluca and Massimiliano De Serio, Moira Ricci, Mirko Smerdel
22 giugno – 7 settembre 2010
Opening: martedì 22 giugno 2010, ore 18.30
prometeogallery di Ida Pisani via Ventura 3, Milano
A cura di Marco Scotini
A due anni di distanza dalla mostra The Archive, prometeogallery di Ida Pisani ritorna sullo stesso tema con la collettiva di artisti italiani emergenti, The Documentary. La mostra, che inaugura martedì 22 giugno, cerca di focalizzarsi – attraverso il lavoro di quattro diversi artisti – sul senso possibile di un’unica storia. E la storia o, meglio, la memoria è quella del Novecento italiano.
Se “The Archive” si concentrava sull’uso di found-footage promosso dalla nuova generazione artistica internazionale – attraverso i lavori video di Zbynek Baladran, Stefanos Tsivopoulos ed Eva Stefani – la nuova mostra vuole estendere la ricerca sull’uso delle immagini del passato a un più ampio spettro della pratica documentaria, presentando slide show, fotografie, installazioni, video e differenti materiali a stampa.
Ma, soprattutto e più in generale, “The Documentary” è un tentativo di interrogare il documento o l’immagine come documento: i regimi discorsivi che esso informa, i processi d’identificazione che legittima e la dialettica temporale che esso fonda. Mentre ci presenta una storia plausibile, la mostra mette sotto inchiesta – allo stesso tempo i principi narrativi, i regimi di verità e le prove oggettive che a quella storia hanno dato e danno forma.
Concepita come un insieme di documenti eterogenei, la mostra raccoglie testimonianze di fatti, dati d’archivio, segni e tracce d’azioni che gli artisti invitati cercano di decifrare, di raccogliere e di disporre in un diverso ordine e in una nuova relazione. Rossella Biscotti (1978), Gianluca e Massimiliano De Serio (1978), Moira Ricci (1977) e Mirko Smerdel (1978) sono tutti rappresentanti di una scena italiana emergente fortemente connotata a livello generazionale da uno scarto iniziale: dalla sparizione della memoria pubblica, da un passato rimosso, dall’inconscio collettivo sconosciuto di un’Italia anno zero.
Documentaristi, produttori di effetti di realtà, autori di contro-memorie e di mitologie private, gli artisti conducono una duplice ricerca sulle immagini del passato e sui mezzi per rappresentarlo. Curata da Marco Scotini, la mostra “The Documentary” è un tentativo di fondare il tempo non nel passato che conserva ma nel presente che lo crea. In questo senso non si tratta solo di raccontare delle storie ma di creare dei dispositivi in cui la storia possa farsi, come ha detto una volta Guattari.
Nella mostra “The Documentary” l’iter investigativo di Rossella Biscotti dei ritratti ufficiali in bronzo di Mussolini e Vittorio Emanuele III abbandonati nei depositi dell’EUR (Le teste in oggetto, 2009), così come la documentazione del monumento all’atletismo rappresentato dalla Piscina del Foro Italico dialoga con la raccolta di foto dei funerali ufficiali di Enrico Berlinguer nei collages Mille antenne ripetono: Addio… (2010) di Mirko Smerdel. Allo stesso modo i racconti popolari toscani (Da buio a buio, 2009), così come la regressione all’inconscio infantile, in Moira Ricci entrano in corto circuito con i vissuti psicologicamente espropriati e filmati raso pelle dai De Serio in Tanatologia, 14 maggio 1958 (2007) e Seam (2010). Se l’idea di storia è stata l’esito necessario e duraturo di una società stanziale, la memoria o, meglio, le memorie sono la costruzione imprescindibile delle nostre realtà nomadiche, mobili nel tempo e nello spazio.