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PAROLE
Santiago Sierra
Inaugurazione 14.09.2021 ore 18.00
15.09 - 20.10.2021
testo critico di Luis Navarro
PROMETEO GALLERY Ida Pisani
Via G. Ventura 6 - Via Massimiano (Spazio 2), 20134 Milano
Il 14 settembre 2021, nella seconda sede di Prometeo Gallery Ida Pisani (in via Ventura 6, Milano), si apre Parole, il nuovo solo show di Santiago Sierra (Madrid, 1966), con cui negli anni la galleria milanese ha avviato una collaborazione di lungo corso.
A distanza di cinque anni dall’ultimo progetto espositivo dell’artista spagnolo, L’abbeveratoio (2016), negli spazi di Prometeo, la galleria ha ideato insieme a Sierra un focus storico -dal 2002 in avanti-, che riunisce opere in cui sono visibili le sue parole chiave. Kapitalism, Future, Klassenkampf, S.O.S., Sumisión, e soprattutto il NO di Sierra -protagonista di un tour globale-, sono alcuni dei lemmi, in varie lingue, che hanno segnato la carriera e le opere di un artista radicalmente schierato nella difesa della dignità dell’uomo e del lavoro.
La forza delle parole, ha una sua materialità, un suo peso, e contribuisce a rendere consapevoli della propria condizione e della propria lotta. Come annota Luis Navarro nel suo testo a corredo della mostra: «Si dice spesso che “un'immagine vale più di mille parole”. L'immagine si percepisce a colpo d'occhio, è facile da ricordare, ha una maggiore forza emotiva, suscita interpretazioni diverse e va oltre linguaggi diversi. A differenza di molti artisti concettuali, il cui lavoro è sostenuto da contorte manovre testuali, Santiago Sierra ha sempre resistito a spiegare le sue opere, costruite sui presupposti del minimalismo, preferendo che mostrassero il loro significato, al di là anche dei loro titoli ironici, nell'incontro con lo sguardo dello spettatore».
Le parole di Sierra diventano potenti come e più dell’immagine che ne raffigura la materializzazione, in legno, metallo, sabbia scavata o intessute sulle pettorine dei cani randagi ad Atene.
«Molte delle opere di Sierra -prosegue Navarro- rompono questi confini definiti, imprimendo il potere dell'immagine sulla parola o coinvolgendola in diversi tipi di azione. Ci mostra così che le parole sono cose tra le cose: hanno una loro materialità, producono e subiscono esse stesse effetti ed eventi. Ci mostra anche che le parole hanno un grande potere nascosto, poiché modellano il mondo come lo conosciamo agendo sulla coscienza. E ci mostra soprattutto che, nella loro plasticità, le parole sono armi in quella che oggi è stata codificata come “guerra culturale”, consistente nell'appropriazione di segni e referenti e nella loro manipolazione interessata».
L’artista, è uno dei più conosciuti nel panorama internazionale. Ha esposto in prestigiosi musei e istituzioni quali: MoMA PS1, New York; Reykjavik Art Museum; ARTIUM, Vitoria-Gasteiz; Museo MADRE, Napoli; 50° Biennale di Venezia; Tate Modern, Londra. Negli ultimi anni ha avviato il progetto itinerante del “No, Global Tour” che ha toccato diverse tappe in tutto il mondo, dall’Italia al Giappone, passando per l’Europa e il continente americano. Ha partecipato alla Prima Biennale di Kochi-Muziris in India.