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COLECTIVA
Aníbal López (A-1 53167)
22 settembre – 23 ottobre 2006
Opening: 22 settembre 2006 ore 19.00
Prometeogallery di Ida Pisani, Via Ventura 3, Milano
A cura di Marco Scotini
Venerdì 22 settembre, in occasione di Start-Milano, Prometeogallery di Ida Pisani inaugura nuovamente la stagione espositiva con la scena artistica guatemalteca.
Dopo il successo di Regina José Galindo con l’azione “Perra”, questa è la volta di A-1 53167 (Guatemala 1964) che, a tre anni di distanza dall’ultima personale presso la galleria, ritorna ora con un nuovo e ampio progetto.
La mostra “Colectiva” non presenta una selezione di artisti, come il titolo sembrerebbe suggerire, né una serie di opere scelte da A-1 53167 in veste di curatore. Si tratta, al contrario, di una personale in cui l’autore figura come soggetto unico e, allo stesso tempo, molteplice e plurale. Se da sempre A-1 53167 si è presentato dietro una sigla – quella del numero del proprio passaporto – ora, declinando il suo nome Aníbal Asdrubal López Juárez, mette in scena altrettanti personaggi con ruoli e pratiche differenti: da quelle ordinarie di dormire e mangiare a quella di disegnare o di fare sport.
Divenuto noto per le sue azioni a rischio, per le incursioni pubbliche e gli interventi urbani a Ciudad de Guatemala, A-1 53167 in realtà ha cercato di mettere a fuoco ogni volta i codici normativi che ordinano la nostra società: codici culturali, economici, comportamentali, politico-sociali. O, meglio, tattiche di potere – in senso foucaultiano – talmente mimetizzate nei contesti sociali da non dover essere messe in discussione. Eppure tali da ordinare il nostro spazio senza che alcun intervento dall’esterno fosse necessario.
In questo senso A-1 53167 ha scelto come terreno di lavoro lo spazio pubblico o qualunque spazio gli potesse permettere di costruire un discorso a partire dai propri codici e linguaggi specifici: da quelli della strada a quelli del museo, a quelli della comunicazione. Quando in “30 de Junio” – con cui ha vinto il Premio Speciale per giovani artisti alla Biennale di Venezia del 2001 – scarica del carbone nell’Avenida in cui sarebbe dovuta passare la parata militare, A-1 53167 conosce bene il significato di “terra bruciata” che quel materiale ha per l’esercito guatemalteco divenuto, in questa occasione, pubblico e attore della sua opera.
La galleria come spazio commerciale è stata più volte l’ambito d’azione di A-1 53167. In occasione della sua personale da Contexto nel 2000, con un gesto estremo, A-1 53167 punta la pistola ad un passante chiedendo denaro in prestito per finanziare la mostra. Mentre per l’opening della sua mostra del 2004 a Berlino, sei guardie giurate impediscono al pubblico qualsiasi contatto con cose e persone sotto un simbolo di divieto che recita: “Do it right”. Ma alla base di tutto il lavoro di A-1 53167 più che una critica agli apparati di potere c’è sempre una precisa coscienza economica di essi. E tale si rivela anche in “Colectiva” dove c’è una volontà di mettere in scena una de-specializzazione dell’artista e una sua conseguente materializzazione. In “Colectiva” è la divisione del lavoro ad essere all’opera.