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Santiago Sierra
PERFORMANCE IL 21, 22 E 23 MAGGIO E IL 18 E 19 GIUGNO, ORE 18-21
21 maggio – 20 giugno 2009
Opening: giovedì 21 maggio 2009 – ore 18.00
Prometeogallery di Ida Pisani via Ventura 3, Milano
A cura di Marco Scotini
Prometeogallery di Ida Pisani è lieta di annunciare la seconda personale di Santiago Sierra presso i propri spazi di Via Ventura, a distanza di due anni dalla presentazione del progetto Los Anarquistas. Per questa nuova occasione Sierra non presenta materiale di documentazione ma realizza una vera e propria azione: la prima azione concepita per la città di Milano e una delle poche che il noto artista abbia realizzato in Italia.
Riconosciuto internazionalmente come uno degli esponenti più controversi della scena artistica attuale, Santiago Sierra lavora dalla fine degli anni ‘90 sulla contraddizione costitutiva delle forme del capitalismo contemporaneo. Tra i primi – come ha scritto Claire Bishop – a rimettere in scena i modi dell’antagonismo mentre da più parti veniva enfatizzato il ruolo della relazione e della convivenza, Sierra ha rivendicato da subito una realtà economica e sociale concreta. In questo senso Sierra ha riproposto ogni volta (attraverso un retaggio minimalista) le condizioni di una frontiera estetica, di una ostruzione fisica, di un confine giuridico come rapporto percettivo tra soggetto che vede e oggetto osservato. Anzi il dualismo percettivo che l’estetica modernista ha cercato di superare ritorna in Sierra nelle coppie rinnovate oppressore/oppresso, amico/nemico, incluso/escluso, suddito/sovrano.
Si tratta di un dualismo completamente rinnovato perché, come sostiene Marco Scotini, il tipo di capitalismo messo in scena da Sierra è quello che ha spostato l’esercizio del potere dal “tempo del lavoro” al “tempo della vita” tutto intero: meglio noto come biocapitalismo. Le vite umane o i corpi che affollano le opere di Sierra sono remunerati per mostrare se stessi o come soggetti inattivi o per prestazioni “al limite” e equivoche. Se fino ad ora l’artista ha mostrato ripetutamente il rapporto tra lavoro e forza-lavoro in azioni divenute subito famose per aver scandalizzato il pubblico, adesso Sierra ha deciso di inaugurare il 2009 concentrando l’attenzione su un altro sistema di dominio. Non più il lavoro o l’economia ma il sesso. Ancora corpi, reciprocamente intrappolati, ma ora dentro un altro dispositivo: quello della sessualità.
Proprio il sesso appare come un punto di passaggio fortemente denso per le relazioni di potere e di assoggettamento: fra donne e uomini, tra giovani e vecchi, tra genitori e figli, tra ordini religiosi e società laica, tra educatori e alunni, tra ricchi e poveri, tra amministratori e popolazione. Ma non solo, la sessualizzazione del corpo si mostra come matrice originaria della distribuzione o del disciplinamento del sensibile e come apparato di sottomissione. A gennaio Sierra ha presentato il film di 45 minuti Los penetrados, in cui dieci coppie di genere diverso (donne e uomini) e di razza diversa (bianca e nera) si uniscono in tutte le combinazioni possibili attraverso l’atto della penetrazione anale. Se questo è il lavoro che è stato presentato a Madrid, quale sarà l’azione realizzata per Milano?